Giro d’Italia 2024, Geraint Thomas: “Pogacar è uno dei migliori di sempre. Ma non penso di partire battuto, sennò non sarei qui”
Geraint Thomas al Giro d’Italia 2024 con la voglia di continuare a stupire. In lotta per il successo lo scorso anno fino all’ultimo metro di una cronometro entusiasmante, l’esperto corridore gallese sa bene che il grande favorito di questa edizione è un altro e che batterlo sarà molto difficile, ma d’altro canto sa anche che in tre settimane possono succedere tante cose. L’obiettivo dunque è dare il meglio di sé in un percorso che mostra di apprezzare, con quella che per lui sembra essere la giusta combinazione di cronometro e salite, che peraltro cominciano praticamente sin dal primo giorno, costringendo i big ad andare subito allo scoperto.
“Non penso di partire battuto, sennò non sarei qui – commenta nel corso della conferenza stampa con i media – C’è tanta pressione, è una corsa diversa rispetto all’anno scorso perché abbiamo un grande favorito come Tadej Pogacar e noi faremo il possibile per contrastarlo. È uno dei corridori più forti di sempre e sarà una bella sfida, però il Giro è sempre pieno di insidie, ci sono anche fattori come la fortuna e la sfortuna”.
La Corsa Rosa è sempre una corsa in cui ci sono tante varianti da tenere in considerazione, con un tracciato che quest’anno sembra comunque trovare l’approvazione del 38enne leader della Ineos Grenadiers: ”Questo percorso mi piace perché ci sono tanti chilometri a cronometro. Ogni grande giro è difficile, anche se magari le salite arrivano all’inizio come in questo caso, e forse avere queste salite all’inizio toglierà un po’ quel caos che c’era quando le prime settimane dei grandi giri erano piene di tappe pianeggianti. Ma alla fine non credo che farà molta differenza perché al Giro conta sempre andare forte alla fine”.
Riguardo le sue condizioni e i risultati non proprio brillanti ottenuti sinora (in 18 giorni di gara è entrato solo una volta nei dieci, nella prima tappa del Tour of The Alps, poi concluso in 12ª posizione), non sembra particolarmente preoccupato. “È stata una partenza di stagione in cui non ho corso tantissimo – sottolinea – Però ho potuto vedere come ci sia una bella atmosfera nel team, ci sono ragazzi giovani e promettenti come Magnus Sheffield che è qui accanto a me. Quest’anno quasi mi sentivo più forte negli allenamenti però ogni anno è differente e i risultati cambiano sempre“.
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